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Passo Rotta dei Cavalli

Si tratta di un valico a quota 1172 sul crinale spartiacque sommitale fra Adriatico e Tirreno e in particolare tra il bacino del Savio (Romagna) e quello di Valle Santa, tributaria del Cosalone, a sua volta affluente del Tevere. Il passo sembra derivare il nome da una mitica sciagura a carico di una colonna di equini e peraltro tutta la zona è circonfusa da un alone di leggenda, la più importante delle quali riguarda la vicina Buca del Tesoro, grotta nella quale erano nascosti sacchi di monete d'oro, trovate dai fratelli Portolani (abitanti del luogo) e rocambolescamente recuperate ma poi colpite da un fulmine diabolico che le trasformò in cenere. La favola trova riscontri nell'atavico timore che l'uomo ha sempre nutrito nei confronti del mondo sotterraneo, visto come sede di prodigi e di misteri. La grotta peraltro esiste veramente anche se è tettonica (generata cioè da fratture nella locale formazione geologica e non dall'azione dell'acqua) e si apre in fondo ad una magnifica pseudo-dolina, avvallamento imbutiforme che si apre nella locale formazione arenacea, proprio sotto il crinale, a meno di 300 metri dal valico. A quest'ultimo si arriva dal versante romagnolo (Montione) con il sentiero Cai 173 in quasi due ore di salita.

Località: Verghereto, Chiusi della Verna   () | Localizza sulla mappa
Passo Rotta dei Cavalli
Passo Rotta dei Cavalli
(foto di Nevio Agostini)
 
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