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ZSC Castel di Colorio, Alto Tevere (Rete Natura 2000)

Si tratta dell’area appenninica tra il romagnolo Fumaiolo e il toscano Alto Tevere, all’estrema propaggine orientale del grande blocco delle foreste Casentinesi, le più estese d’Italia.
Poco a valle delle Vene del Tevere, al di là del ripiano coltivato di Falera e Montecoronaro, si estende l'unico versante tirrenico dell'Appennino romagnolo, proteso verso la provincia di Arezzo. Il neonato Tevere, prima di incunearsi tra le selvagge "Alpi" di Serra e della Luna, incide le plaghe argillose del Castel di Colorio, tra la Teveriola e il Poggio Castagnolo, per vasti tratti denudate tra pittoresche formazioni calanchive ammantate di boschi di cerro, tra i più belli in regione. Le difficili condizioni di suolo relegano la faggeta nel settore meridionale, alle quote più alte, tra i 1000 e i 1180 m., dove ricompaiono substrati arenacei. Il 90% della superficie del Sito è pubblico demanio forestale regionale. Il più evidente fattore di minaccia è costituito da piste e strade sterrate, con forte rischio di dissesto idrogeologico. Inoltre la vicinanza con la E45, ingombrante barriera ecologica, crea problemi e rischi al contiguo ambiente fluviale. Dieci habitat di interesse comunitario (tre prioritari), dei quali quattro prativi, quattro forestali e due d’acqua dolce di ambito fluviale, complessivamente ricoprono circa un quinto della superficie del sito.

Boschi mesofili e moderatamente termofili si alternano in base alle condizioni stazionali, in una situazione caratterizzata sia dalla dominanza di substrati argillosi sia dalla peculiare presenza di flora montana con specie tirreniche a influsso mediterraneo, in quello che può essere considerato un sito forestale adiacente alle Foreste Casentinesi, molto vicino ma sostanzialmente già molto distante per quanto riguarda gli ambienti. Così le estese e ben strutturate cerrete, tenacemente legate ai terreni argillosi, lasciano il posto solo verso la cima del Poggio Castagnolo a lembi di faggeta con tiglio e agrifoglio, abbastanza ben conservati: vi si segnala la presenza - non comune - di Paris quadrifolia, Atropa belladonna, Polygonatum multiflorum, Euonymus latifolius, nonchè di vischio sempreverde (Viscum album).
L'ambiente forestale e poco disturbato ospita stabilmente il lupo, specie prioritaria. Recenti studi hanno confermato la presenza stabile del gatto selvatico, di provenienza appenninica da Sud e in probabile diffusione verso gli ambienti forestali del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, a lui idonei.
Tra i rettili, particolare interesse suscita la Luscengola, presente a quote tra le più elevate per lei in regione, poi l'Orbettino, il Colubro liscio e il Saettone o Colubro di Esculapio. Sono presenti gli anfibi: Tritone crestato italiano, specie di interesse comunitario, Rana agile e Rana appenninica. 
Per l’Avifauna sono presenti cinque specie di interesse comunitario: Aquila reale, Averla piccola, Calandro, Falco pecchiaiolo e Tottavilla. L’ittiofauna è rappresentata da due specie di interesse comunitario: Barbo tiberino e Vairone.

Altre info su ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/rete-natura-2000/siti/it4080015

Comune: Verghereto (FC) | Regione: Emilia-Romagna | Localizza sulla mappa
 
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