Al centro dell'omonimo parco, il Sasso di Simone è uno scoglio calcareo emergente dai substrati argillosi della coltre alloctona un tempo chiamata “delle liguridi”, poi dei “terreni caotici eterogenei” e appare così rilevante da un punto di vista paesaggistico da aver suggerito ai geologi di metà Novecento l'immagine, quasi poetica, di «zatterone roccioso veleggiante in un mare d'argille».
Da un punto di vista naturalistico spiccano le circostanti cerrete su argille, le faggete (con un famoso esemplare monumentale sotto la parete sud) sui calcari e la vegetazione delle rupi, quantitativamente modesta ma con specie rare e peculiari di questi ambienti. Da un punto di vista storico e archeologico sono da segnalare i ruderi della Città del Sole, progettata da architetti fiorentini (in primis Baldassarre Lanci) per l'utopistico sogno vagheggiato dal committente Cosimo I dei Medici. I lavori si arrestarono ben presto per ragioni climatiche, l'insediamento si limitò alla guarnigione militare e oggi sul pianoro erboso sommitale restano avanzi delle mura perimetrali, della cisterna e di qualche edificio, in una cornice ambientale di grande suggestione.
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