Scalogno di Romagna IGP
Legato al clima caldo e asciutto di questa parte dell'Appennino è un ortaggio caratteristico e tradizionale dell'area della Vena del Gesso romagnola, lo scalogno di Romagna IGP, il cui areale di produzione comprende tutti i comuni del parco. Lo scalogno è parente della cipolla e dell'aglio, ma ha caratteristiche organolettiche molto differenti; la particolare varietà romagnola, molto simile alla specie originale selvatica, ha bulbo violaceo lucido, ricoperto di una robusta cuticola marrone ramato e sapore molto intenso, quasi pungente ed aromatico.
Lo scalogno assorbe considerevoli quantità di zolfo, elemento minerale organico che ne caratterizza il sapore e l'odore e che è particolarmente abbondante proprio nei terreni vicini alla Vena del Gesso, essendo il gesso proprio composto di calcio e zolfo.
Si raccoglie sempre manualmente, da metà giugno, per il consumo fresco, fino a metà luglio, per l'essiccazione al sole. Viene venduto sia fresco in mazzetti, sia secco in trecce o mazzetti, oppure conservato in vasi sott'aceto o sott'olio. Alcuni produttori vendono direttamente lo scalogno di Romagna IGP all'interno del Parco della Vena del Gesso Romagnola, presso le proprie aziende.

Scalogno
(foto di PR Vena del Gesso Romagnola)