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Peste suina africana, misure di contrasto alla diffusione del contagio

Alta l'attenzione in Emilia-Romagna,anche se al momento non si sono manifestati casi

( 24 Maggio 2022 )

Cos’è e come si manifesta la Peste suina africana

È una patologia di tipo virale, che non colpisce l’uomo, ma i suini e i cinghiali selvatici. È altamente letale negli animali colpiti, anche perché non esiste alcun trattamento, ed è responsabile di pesanti conseguenze economiche nei Paesi in cui è diffusa, dovute ai costi di eradicazione e al blocco delle esportazioni di prodotti italiani di eccellenza.

I segni tipici della peste suina africana sono simili a quelli della peste suina classica e per distinguere l’una dall’altra occorre una diagnosi di laboratorio. I sintomi tipici includono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi. Può verificarsi anche la morte improvvisa.

I ceppi più aggressivi del virus sono generalmente letali (il decesso avviene entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi). Gli animali infettati da ceppi meno aggressivi del virus della peste suina africana possono non mostrare i tipici segni clinici.

Il virus della Peste suina africana rappresenta un serio rischio epidemico per i suini allevati determinando, date le caratteristiche, un elevato indice di morbilità e mortalità con conseguenze dirette ed indirette sulle produzioni della filiera. Dai dati rilevati il virus sta circolando nella popolazione di cinghiali delle Regioni Piemonte e Liguria e la zona dichiarata infetta confina direttamente con l’Emilia-Romagna.

Con Ordinanza del Presidente della Regione Emilia Romagna n. 82 del 19/05/2022 sono state adottate “le linee guida per misure di biosicurezza per gli abbattimenti di cinghiali nelle zone sottoposte a restrizione per peste suina africana”.

Viene Ordinato su tutto il territorio regionale:

· Chiunque riscontri la presenza di carcasse di cinghiale o resti di carcasse, ha l'obbligo di darne segnalazione al Servizio Veterinario della AUSL presente per territorio, anche per il tramite dell'Istituto Zooprofilattico.

· E’vietata la movimentazione di suini selvatici catturati, ivi comprese le aree protette, diversa da quella finalizzata alla macellazione o all’abbattimento immediato.

· Le carcasse dei cinghiali abbattuti in attività di “Controllo” rimangono nella disponibilità di colui che le abbatte.

· L’operatore che detiene suini in allevamenti familiari o semibradi deve comunicare al Servizio Veterinario territorialmente competente ogni suino morto riscontrato nello stabilimento. Il Servizio Veterinario effettuerà idonei prelievi per il controllo virologico per Peste Suina Africana e comunque assicurerà l’attività di sorveglianza nel rispetto degli obiettivi minimi previsti dal vigente Piano nazionale di sorveglianza della PSA.

Peste suina africana, misure di contrasto alla diffusione del contagio
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