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Parco Regionale della
Vena del Gesso Romagnola
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Marrone di Castel del Rio IGP

Sul versante esposto a nord della Vena del Gesso, in particolare tra Borgo Rivola e Tossignano e nella zona di Campiuno, vi sono estesi ed antichi castagneti, che garantiscono produzioni di marroni di elevata qualità, certificate dal marchio Marrone di Castel del Rio IGP. La coltivazione del castagno è tipica della zona, in particolare della vallata del Santerno, dove è condotta da oltre 500 anni.

Il castagno è un albero di grandi dimensioni e molto longevo (può vivere più di mille anni), che sviluppa in modo particolarmente imponente il tronco, raggiungendo comunemtne diametri di oltre 2 metri, spesso con ampie cavità. La coltivazione è diffusa in tutta la catena appenninica italiana e anche sulle Alpi, generalmente tra i 300 e i 1.000 metri di quota. Il castagneto, invecchiando, diventa assai simile ad un bosco naturale, tanto da essere addirittura protetto come habitat dall'Unione Europea; la produzione dei marroni non necessita di alcun trattamento chimico, né fertilizzante, né anticrittogamico o antiparassitario. Il marrone è un frutto più dolce e profumato delle comuni castagne ed ha dimensioni maggiori, forma più oblunga e, soprattutto, una polpa finissima e più facilmente separabile dalla cuticola, che lo rende idoneo, oltre che per le tradizionali "bruciate" o caldarroste e per i marroni bolliti, anche per la produzione di farina con cui preparare il castagnaccio o la polenta di castagne.


Marrone di Castel del Rio
Marrone di Castel del Rio
(foto di PR Vena del Gesso Romagnola)
 
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